Appena ti scrivo qualcosa succede che non ti vedo più e allora senza
chiederti più di tanto niente che basta a pubblicarmi quanto di scritto
c'è in questa chat Ciao sorellina;
Ciao nipotino, dai capelli
verde rame, mi dispiace sì! Ma non è un problema per me che amo la
famiglia di Dio. Tanto dico e altrettanto confermo che da parte mia non
troverete mai la cattiveria che a volte io stesso cerco per proiettarmi
in quel progetto d’Adamo e, del bene e del male che guarisce ogni ferita
procurata da “Eva” e non dai figli. Quale migliora l’esperienza dei
padri; perché Dio tramite Adamo li adempì in tutto. Passarono giorni
mesi e anni che venne il profeta della legge. Ecco che allora anch’io
senza tante parole che sono poche le congrue e concessive che intendo
affermare. Di fatto voglio solamente ricordare l’undicesimo comandamento
che regolarmente subisce la sicurezza e l’amarezza in famiglia di Mosè.
Per tale comunicazione soldi e salute vogliono difendere questo poco
che basta per vivere serenamente di Lui che é tutta la nostra vita,
questa inseparabile legge. E’, di fatto, il comandamento di Mosè porta
alla ragione dell’uomo seminatore di figli e seme spirituale di ogni
buona famiglia. Qual è: onori il padre e la madre; giustamente cosa
vuole l’undicesimo? Rispetti figlia e figli. E il mio è quello di non
fare mai ciò che non mi è richiesto! Convinto di fare cosa gradita
elimino i pensieri e le foto che potranno domani turbare Mario! Così
facendo aggiungo che: non verrò mai meno per fare sempre … dando il mio
meglio per i figli e figlie. E noi prima di essere “GENITORI” (madri e
padre) siamo stati e saremo per sempre figli di Dio. Tutto è chiarito e,
date a me il dolore! E la sofferenza. Zio ha provocato tutto questo;
senza voler fare il male che aggrava l’anima di chi lo riceve senza
informazioni. Rispetterò sempre la vostra prova nella personale che
privatizzo senza evasi. Evadendo, mi faccio male; ma nel frattempo
scrive: il superfluo. Quale: arrivi nei vostri congrui temi per il bene
della famiglia. Ora mi fermo qua altrimenti ci viene a tutti il mal di
testa. Dispiacersi non vuol dire differenza del bene e del male che fa
la differenza. Vi confermo in sicurezza - libera di qualsiasi poesia.
Che: vi voglio bene e senza ragione mi tocca scrivere a Mario - come il
mio confine. Quale: dallo sguardo chiaro ci aggiorniamo quando nella
prossima volta ci rivedremo. Nella chiusura e con la confusione mi
mangio la parola “dispiacente” per far rendere conto a Zio lo
scavalcamento che avvicina alla parola dando pubblicità in chi è stato
chiamato in causa.
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